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Le parole vietate nelle ads di Meta

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Non esiste social media manager che non abbia avuto un’ads di Meta rifiutata: questo perché nel corso del tempo Meta ha aumentato l’attenzione e quindi i controlli sui contenuti sponsorizzati (ma anche quelli organici).

La fase di revisione delle ads di Meta.

Appena clicchi su “pubblica” al termine della creazione di un’ads, Meta fa partire la fase di revisione: un processo durante il quale Meta fa dei controlli automatici per evitare che l’ads contenga qualcosa che non vada bene.

Generalmente qualche ora o al massimo 24, ma in alcuni casi può durare più a lungo soprattutto in periodi come il black friday o natale, quando i contenuti sponsorizzati sono tantissimi.

Se nella tua ads c’è qualcosa che non va, Meta ti avvisa (con una notifica o una mail) che appunto la tua ads è stata respinta. Puoi anche vedere lo stato delle ads in Gestione Inserzioni controllando la colonna “pubblicazione”

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Oppure nel pannello “Panoramica Account” dove trovi un riepilogo di tutte le risorse Meta a te collegate. Lo puoi raggiungere dal Business Manager oppure cliccando su questo link https://business.facebook.com/business-support-home.

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Cosa puoi fare quando ti viene bloccata un’ads di Meta.

Il brutto di quando ti viene bloccata un’ads è che Meta non specifica mai il motivo preciso, ma lascia a te il doverlo scoprire. Il più delle volte ho semplicemente “presentato ricorso” (accanto all’ads bloccata c’è la possibilità di richiedere un controllo aggiuntivo eseguito da una persona reale e non da un programma) e l’ads è poi passata.

In alcuni casi invece ho dovuto modificare il testo o la foto (c’è la possibilità di modificare un’ads rifiutata) per avere l’approvazione e quindi “far girare” l’ads di Meta.

Per la legge di Murphy, 99 volte su 100 l’ads ci viene bloccata proprio quando abbiamo più fretta che “parta”, quindi ti consiglio di attenerti alle politiche di Meta in modo che tutto fili liscio sin dal principio.

Le parole e gli argomenti vietate nelle ads di Meta.

A legare le parole e gli argomenti vietati è il tema degli “attributi personali”; sebbene sia risaputo che un messaggio è tanto più efficace quanto più è mirato, non dobbiamo esagerare: un’eccessiva personalizzazione potrebbe essere controproducente.

Devo ammettere che leggere in una newsletter (a cui mi sono iscritto io) “ciao Davide, lo sai che…” mi fa piacere e quasi penso che sia stata davvero scritta solo a me (e invece è frutto di una personalizzazione automatica), ma leggere su Facebook o su Instagram un post con su scritto “Ehy Davide, non perderti…” mi disturberebbe perché davvero troppo invasiva.

A proposito di newsletter, lo sai che dal 2020 ne ho un anch’io? Vai in fondo a questo post per scoprirlo.

Vediamo allora quali sono le parole vietate e le formule nelle ads di Meta.

Nomi propri.

Il testo della tua ads non puoi dire “Davide, personalizza questi gadget la scritta “Davide”!”. Potrai invece dire “Creiamo gadget personalizzati con il tuo nome”.

Oltre che espressamente vietato, è anche impossibile tecnicamente personalizzare il testo di un’ ads con il nome di chi la visualizza.

In molti casi, riferimenti ad argomenti particolari non sono vietati del tutto. Lo diventano se nel copy dell’ads, Meta li vede associati a parole che si riferiscono a chi legge il messaggio. Nei casi di:

Appartenenza religiosa.

Età.

Riferimenti all’etnia.

Identità di genere.

Orientamento sessuale.

Malattie mentali o disabilità fisiche.

Stato finanziario.

Fedina penale.

Stato del voto.

Appartenenza a sindacati.

ad esempio, non puoi scrivere copy del tipo “incontra altri imprenditori ispanici” o “Hai intenzioni di presentare istanza di fallimento” “Stai cercando lavoro?”: verrebbero bloccate in quanto contengono associazioni tra chi legge il testo dell’ads e quanto vi è scritto.

Potrai invece scrivere “Incontra imprenditori ispanici”, “i nostri prodotti finanziari sono disegnati per gestire il debito”, etc etc.

Volgarità implicite o esplicite.

In teoria i contenuti volgari sono consentiti in organico, ma sono assolutamente vietati nelle ads. Anche quando le parole sono sostituite da simboli o emoji: Meta aggiorna e affina il suo algoritmo costantemente su questi temi, quindi è inutile e contro producente tentare di aggirarlo.

Messaggi politici e sociali.

Se la tua ads tratta di temi politici o sociali, devi prima completare una procedura di autorizzazione particolare in modo che venga aggiunto il disclaimer “Finanziato da [nome pagina]” nelle inserzioni.

Qua trovi la procedura: https://www.facebook.com/business/help/208949576550051?id=288762101909005.

Quando crei un’ads di questo tipo devi dichiararlo al momento della scelta dell’obiettivo della campagna:

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Anche in questo caso l’algoritmo di Meta è addestrato a riconoscere questo tipo di ads;

una volta mi è successo di aver dimenticato di dichiarare la natura politica di un’ads; l’ads la “riconobbe” e me la bloccò: aggiunsi il disclaimer e partì senza problemi.

Messaggi Fuorvianti.

Gli standard della community di Facebook (https://transparency.fb.com/it-it/policies/community-standards/) vietano di pubblicare contenuti che contengono disinformazione o che possono essere oggetto di debunking da parte dei “fact checker” di Meta. In teoria.

A ciò si aggiunge il fatto che comunque che in Italia è vietata la pubblicità ingannevole.

Quindi, attenzione al tuo testo: un po’ di sana esaltazione delle qualità del tuo prodotto/servizio è concessa, ma non esagerare.

I nomi del gruppo Meta.

Puoi ovviamente inserire i nomi dei prodotti Meta all’interno delle tue ads, ad esempio per promuovere un corso che parli di come usare Facebook o Instagram per il business, ma non dovranno essere il punto centrale del tuo copy.

Inoltre, dovranno essere correttamente scritti con le iniziali in maiuscolo e il resto in minuscolo.

Gli altri marchi.

Allo stesso modo cerca di evitare di menzionare altri marchi a meno che tu non abbia esplicita autorizzazione a farlo.

Ads scritte male.

Cerca di curare la grammatica e l’ortografia dei copy delle tue ads: sono altri aspetti che Meta ha in considerazione: anche se a essere sinceri, Meta non mi ha mai respinto un’ads per un refuso o un errore…

Evita però di scrivere tutto in maiuscolo o tutto in minuscolo. Se non vietata esplicitamente, la tua ads di Meta potrebbe essere penalizzata per questo.

Conclusioni.

Quando crei un copy per le tue ads, tieni a mente questa lista (non esaustiva) di elementi che Meta non ammette in modo da velocizzare il processo di approvazione.

Come detto all’inizio, non credo esista social media manager non abbia avuto un’ads respinta.

Se accade una volta ogni tanto, non preoccuparti, è “umano”, ma non incaponirti: se accade spesso può portare a penalizzazioni, restrizioni o addirittura sospensioni del tuo account pubblicitario.

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Posted by

Sono Davide Morante, social media manager. Mi occupo di comunicazione social per le aziende e associazioni: elaboro strategie per la presenza sui social e ne supervisiono la gestione.

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